Coro della Joska

Buona Pasqua 2018!

Nel celebrare quest'importante festività, noi coristi del coro della Joska vi lasciamo qualche curiosità storica e, soprattuto, musicale su cui riflettere: il termine Pasqua deriva dalla festività ebraica della Pèsach (in ebraico ×¤×¡×—), il cui nome significa letteralmente passare oltre, tralasciare, con un preciso riferimento alla liberazione degli Ebrei dall'Egitto. Tradizionalmente vengono consumati cibi umili come il pane azzimo, in ricordo dei pasti frugali che gli Ebrei consumarono prima di lasciare l'Egitto.

Da dove vengono, allora, uova e conigli di cioccolato? Secondo la teoria più diffusa, erano alcuni dei simboli associati ad Ä’ostre, un'antica divinità ango-sassone la cui festività veniva celebrata nel mese di Aprile, in concomitanza con la festa Ebraica e Cristiana: il termine inglese per "Pasqua" è tutt'ora Easter, che ricorda molto il nome dell'antica dea.

Accade spesso, nella storia, che tradizioni diverse si mescolino o si trasformino, a volte anche arricchendosi (o impoverendosi) di significati. E lo stesso succede nella musica! Nel corso dei secoli si è evoluta e trasformata, seguendo e plasmando le "mode" delle epoche, talvolta anche in maniera assolutamente imprevedibile: chi avrebbe mai sospettato che, in solo mezzo secolo, si potesse passare dal Tannhäuser di Richard Wagner a Risveglio della città per intonarumori di Luigi Russolo?

Noi coristi crediamo che questi cambiamenti non siano necessariamente un male. Siamo però dell'idea che l'evoluzione del pensiero musicale non debba stravolgere, o abbandonare del tutto, il percorso che si lascia alle spalle, deve piuttosto evolvere mantenendo consapevolezza delle tradizioni a cui è ed è stato legato, reinterpretandole e ricontestualizzandole in un mondo in costante cambiamento.

Per questo motivo il filo conduttore alla base delle nostre canzoni si mantiene sui canti tradizionali e sulle più recenti musiche d'autore di ispirazione popolare.

Ancora una volta: tanti auguri per una serena Pasqua!