Pasqua 2021

Un detto Veneziano recita: "per sconfiggere una pandemia, servono un Natale e due Pasque": sarà vero? Se così fosse saremmo ormai vicini alla fine di questo periodaccio, che da mesi ci costringe a fare musica stando lontani (certo: fermarsi non è mai stata un'opzione!).

Noi crediamo nella saggezza popolare... ma siamo anche dell'idea che per superare i momenti difficili servano buona volontà e collaborazione da parte di tutti. Buona volontà che abbiamo osservato in realtà come Feniarco, la federazione nazionale dei cori, che nell'ultimo hanno ha lavorato per offrire, tra le altre cose, corsi di formazione e aggiornamento a distanza, a cui anche il nostro maestro ha partecipato. Feniarco ha inoltre messo a disposizione una pagina informativa per capire come orientarsi tra disposizioni e DPCM, veramente utile!

Guardandoci intorno troviamo molti esempi positivi di realtà musicali che hanno rinunciato (temporaneamente!) alla propria arte per garantire la sicurezza del loro pubblico e dei loro musicisti. Sono esempi di virtù i cori della città di Rovigo, tra cui il Celio, Monte Pasubio, Melos, Polifonico Città di Rovigo, Venezze Consort, e ancora altri, costretti all'inattività. Purtroppo non tutti hanno avuto la possibilità e il supporto necessari a lavorare a distanza.

Ma non possiamo fare a meno di notare come, sempre attorno a noi, esistano anche gruppi che abbiano scelto di contravvenire alle regole, mettendo a rischio se stessi e gli altri. "Durante le celebrazioni può eseguire l'organista, ma in questa fase si ometta il coro", dice l'Allegato 1 in merito alla presenza dei cori in chiesa. Per tutta risposta, alcuni maestri hanno affermato che "se i cantori prendono posto sui banchi allora non è coro, diventa assemblea che canta, quindi non è vietato". Durante il periodo in zona rossa, il cavillo più ingegnoso l'ha trovato un coro parrocchiale, sostenendo che "poiché l'animazione liturgica è un servizio reso alla comunità, i coristi vanno intesi come volontari, quindi prove e canto sono esigenze lavorative".

Oggi, nel giorno di Pasqua, noi della Joska ci facciamo coraggio e prendiamo apertamente posizione contro questi atteggiamenti, e incoraggiamo i "colleghi" a mettere da parte la voglia di cantare e suonare di oggi per permettere a tutti di tornare a farlo in sicurezza e liberà domani. Solo lavorando insieme potremo tornare a fare musica!

Pubblicato il 04/04/2021, 10:52